Matrimonio ortodosso: rito antico e tradizioni simboliche

Ci si unisce per la vita, oltre la morte e fino all'infinito, ci si lega le mani con un nastro e si indossano delle corone che vengono scambiate tre volte, scopriamo tutto sui matrimoni ortodossi.

Matrimonio ortodosso: rito antico e tradizioni simboliche
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Se state leggendo questo articolo è perché forse vi interessa la pratica del matrimonio nella Chiesa Ortodossa. Forse volete sposarvi in chiesa, forse vi hanno chiesto di fare da testimoni, oppure di partecipare alla celebrazione di un matrimonio. Qui di seguito troverete spiegazioni sul rito del matrimonio ortodosso e sul significato dei suoi rituali.

Indice

  1. Cenni storici alla religione ortodossa
  2. Il matrimonio ortodosso
  3. Come si celebra il matrimonio ortodosso
  4. I matrimoni misti
  5. Burocrazia

 

1.Cenni storici alla religione ortodossa

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La religione ortodossa, insieme al cattolicesimo e al protestantesimo, appartiene al cristianesimo, religione monoteista che si fonda con la venuta di Gesù Cristo sulla Terra. Con il Grande scisma del 1504 la cristianità fu divisa in est e ovest, ovvero in Chiesta ortodossa e Chiesa cattolica, le più antiche nonché le più vicine per dottrina e organizzazione. Ci sono varie differenze tra le due religioni nonostante condividano la fede nello stesso Dio. La prima risiede nella credenza o meno dell’esistenza del purgatorio. La seconda nell’avere la fede nell’Immacolata Concezione e la terza nel riconoscimento del primato papale. Quello che invece hanno in comune è la Bibbia, i sacramenti, la dottrina dell’episcopato e del sacerdozio, le leggi dei primi sette Concili ecumenici, il credo apostolicum, la venerazione di Maria, dei santi e il culto delle reliquie. La Chiesa ortodossa afferma di essere “una, santa, cattolica e apostolica”, fondata da Gesù Cristo nella sua Grande Missione e che i suoi vescovi sono i successori degli apostoli. Ad oggi la maggior parte dei cristiani ortodossi vive principalmente nell’Europa sudorientale e orientale, a Cipro, in Georgia e in parti della regione del Caucaso, in Siberia e nell’Estremo Oriente russo.

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Tuttogolfo

2.Il matrimonio ortodosso

Il matrimonio ortodosso è senza dubbio un rito particolare e molto diverso rispetto alle celebrazioni nuziali delle altre confessioni cristiane. La cerimonia è ricca di solennità e di momenti simbolici. Il matrimonio ortodosso simboleggia l’unione di due anime poiché è un impegno che si prende davanti a Dio che uscisce moglie e marito anche dopo la morte, verso l’infinito. Questo significato che si dà alle nozze è molto nobile e il rituale di unione in sé è molto simbolico perché ogni passaggio viene ripetuto tre volte, come simbolo della trinità. Per la Chiesa ortodossa inoltre esiste un solo matrimonio nella vita tanto che, nel caso in cui la Chiesa autorizzi un secondo matrimonio, in quanto il primo è irrimediabilmente fallito dal punto di vista umano, il rito celebrato sarà diverso rispetto a quello del primo matrimonio e servirà solo a legittimare a livello religioso questa nuova unione.

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3.Come si celebra il matrimonio ortodosso

Il rito matrimoniale ortodosso è composto da due funzioni, un tempo separate e oggi unite in un’unica celebrazione: il fidanzamento e l’incoronazione.

3.1 Il rito del fidanzamento

Il rito del fidanzamento è la solennizzazione delle promesse di matrimonio. Si svolge nel nartece ovvero il vestibolo della Chiesa o, in mancanza di esso, sulla porta del luogo di culto e inizia quando gli sposi, accompagnati dai loro testimoni, si presentano davanti al prete. L’uomo in abito formale si pone a destra e la donna a sinistra. Il celebrante a questo punto dona loro due ceri accesi e li incensa. A questo punto il sacerdote li benedisce per tre volte, recita promesse e litanie e li invita ad avvicinarsi all’altare quando consegna loro gli anelli. Gli anelli sono uno d’oro per lui e uno d’argento per lei e simboleggiano la purezza cui sono chiamati a vivere. Lo scambio degli anelli avviene in questo modo, è il prete a a mettere l’anello all’anulare della mano destra di ciascuno degli sposi. Gli anelli vengono poi scambiati tra gli sposi per tre volte, come simbolo del continuo scambio mediante il quale i coniugi si arricchiscono a vicenda.

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3.2 Il rito dell’incoronazione

Terminato il rito del fidanzamento segue quello dell’incoronazione, che rappresenta la seconda fase del matrimonio ortodosso. Gli sposi, insieme a testimoni, si dirigono verso il tetrapodion, una piccola credenza dove si trovano due corone e una coppa di vino. Tutti si sistemano su un tappeto, che simboleggia la vita in comune della coppia, la crescita dei figli e la casa familiare. A questo punto il sacerdote unisce le mani degli sposi legandole con un nastro e dopo che quest’ultimi hanno dichiarato la loro libera intenzione di prendersi in sposi, il prete recita tre preghiere e prende le corone. Le avvicina agli sposi, le fa loro baciare e le posa sulle loro teste. Queste in seguito vengono scambiate tre volte. Una volta terminato questo rito il prete prende una coppa di vino benedetta che porge agli sposi che ne bevono un sorso e poi procedono a cammianre tre volte nella chiesa in una sorta di processione. Una volta ultimati questi riti verranno tolte le corone dalla testa, sciolti i nastri che legano le mani dei due coniugi e dichiarati marito e moglie, quindi pronti a scambairsi anche un bacio.

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4.I matrimoni misti

Fino ad un certo punto nella storia cristiana la Chiesa si è rifiutata di celebrare matrimoni in cui i due coniugi appartenevano a due religioni diverse. Con la rottura di molti schemi e codici anche nelle religioni si arrivò alla conquista di riuscire a far sposare sempre più coppie miste. Oggi è possibile un matrimonio misto di fedeli della Chiesa Ortodossa con fedeli battezzati di chiese cristiane non ortodosse, non si può invece celebrare un matrimonio misto con non battezzati. A seconda dei casi, soprattutto quando i coniugi non sono al primo matrimonio, può essere necessaria la benedizione del vescovo prima di procedere a un matrimonio misto. Anche se i matrimoni misti sono possibili, la Chiesa incoraggia in ogni caso i propri membri a cercare coniugi della loro stessa fede, soprattutto se entrambi sono dei credenti impegnati.

5.Burocrazia

Il matrimonio ortodosso non è riconosciuto dallo Stato italiano. Il riconoscimento avviene solo in alcuni casi, se i due nubendi sono stranieri, devono seguire l’iter burocratico del matrimonio civile italiano. Ai documenti richiesti normalmente, aggiungeranno il nulla osta rilasciato dal proprio consolato.

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Romain Dancre – Unsplash

Il prete ha unito i due sposi in matrimonio, la cerimonia è finita, i quattro (la sposa lo sposo, il testimone e la damigella d’onore) si sono scambiati gli auguri con il resto della famiglia, con tre baci sulla guancia e il riso è stato lanciato. Ora gli sposi possono finalmente lasciare la chiesa e iniziare il loro percorso di famiglia prosperoso e fertile. È così che si conclude il matrimonio ortodosso, un rito ricco di passaggi simbolici, gesti significativi e celebrazioni folkloristiche.

 

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