Le emozioni più intense, un essere umano, le sperimenta quando è impegnato nella costruzionema anche nella rottura di una relazione significativa. Questo concetto, espresso da Bowlby un po’ di tempo fa, trova conferma soprattutto nelle relazioni sentimentali. Spesso diventa difficoltoso mantenere una relazione stabile e soddisfacente che abbia come cardine essenziale la forte intesa emotiva e che sia in grado di reggere le inevitabili prove a cui la vita ci sottopone.
Ci si conosce, ci si piace, si comprende che può esserci intesa e ha inizio la frequentazione, attraversando una prima fase di idillio, in cui dell’altro amiamo ogni cosa e si vedono solo gli aspetti positivi, a prescindere che questi siano reali o meno. Ad un certo punto la persona si rivela per quella che è nella sua complessità e inizia il processo di conoscenza più profonda in cui entrano in gioco la quotidianità, le proprie sensibilità, i propri meccanismi, le proprie vulnerabilità. E’ in questa fase della relazione che iniziano a sorgere le prime difficoltà di accettazione dell’altro nella sua diversità.
Qualche piccolo battibecco è inevitabile, la comunicazione può essere più o meno aperta. Piccoli litigi, sono la misura di una coppia vitale; d’altro canto, un numero eccessivo di discussioni o una repressione continua della rabbia, potrebbero indicare, nel primo caso, una sofferenza di coppia preoccupante, mentre nel secondo, il rischio di esplosioni incontrollate di rabbia con conseguenti atti violenti e rotture del rapporto stesso. Le discussioni, comunque, non vanno sottovalutate, anche perché rappresentano un momento importante di conoscenza, per questo è importante che il contenuto della discussione diventi secondario e si discuta soprattutto riguardo la relazione. Quando una relazione è sana, la discussione si focalizza sui contenuti, mentre, quando è “malata”, si perde completamente di vista la causa del litigio e si finisce per mettere in discussione l’intero rapporto.
Nelle discussioni, il più delle volte, la convinzione è che la propria reazione sia data dal comportamento dell’altro senza rendersi conto che in realtà è generata dall‘insieme delle cose che non riusciamo a tollerare della relazione. Quando si litiga con qualcuno la “colpa”, se così si può dire, è da ricercare in entrambe le parti coinvolte. Se un partner tende a chiudersi in se stesso e a non comunicare il proprio disagio, esploderà solo quando l’altro, non ricevendo risposte, a sua volta metterà in moto un meccanismo di rabbia ed accuse. Ognuno può proiettare sull’altro le proprie frustrazioni senza davvero riuscire a comprenderlo in profondità.
Il nostro lavoro, tenta di portare il cliente, durante la consulenza, alla comprensione dell’altro, individuando le esigenze specifiche, integrando anche il punto di vista del partner con l’obiettivo prefissato di ricostruire una relazione che si è lacerata. Noi crediamo inoltre, che il matrimonio sia un passo fondamentale nella vita di ognuno e che tener viva e attiva una relazione è possibile, se si decide di affrontarla con maturità con uno sforzo teso a conoscere alcune dinamiche psicologiche che ci appartengono imparando ad individuare e affrontare, in due, le inevitabili difficoltà in cui ci si imbatte nel corso di una relazione.
Nel matrimonio sono necessari la volontà, la dedizione e l’amore, inteso come impegno reciproco e costante, non come un’emozione effimera e chi predilige l’entusiasmo dell’infatuazione ad un sentimento più concreto e duraturo, sarà, molto probabilmente, destinato ad assistere al fallimento del proprio matrimonio. Desideriamo dunque offrirvi gli strumenti per affrontare i processi della relazione, prevenendo le difficoltà e traghettandovi oltre le avversità con forza e con gioia per vivere il proprio matrimonio con serenità e pienezza.
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