Il buffet di matrimonio, pronto ed intonso davanti agli occhi degli invitati, è il ratto delle sabine di qualsiasi ricevimento di nozze, con l’unica differenza che ad essere predate non sono smilze sabine bensì farcite tartine.
Che il cocktail di benvenuto si svolga di mattina, a tarda sera o a notte fonda non ha importanza: chiunque partecipi viene arruolato ad avere improvvisa fame bellica sotto la guida di eserciti di vermi solitari concepiti senza fecondazione e in tre minuti appena. Una fanteria di invitati al limite degli stenti, questo sembra il parterre di qualsiasi buffet di nozze.
Due sono i momenti in cui si svolge la depredazione: prima dell’arrivo degli sposi e dopo. Vediamone insieme le tecniche.
1. Saccheggio prima dell’arrivo degli sposi (Teoria del ratto nascosto)
Tutto è servito. L’angolo beverage è una distesa di calici puliti e bottiglie ghiacciate, l’area food sembra un quadro appena ultimato. L’etichetta prevede che si attenda l’arrivo dei protagonisti, pertanto il furto deve avvenire senza dare nell’occhio.
– L’invitato finge improvviso pollice verde. Deve toccare ed annusare ogni composizione floreale che arreda il buffet. Tra un tasting di un’orchidea e un altro di rosa, l’oliva ascolana scivola tra le dita con una maestria tale che nemmeno Silvan con l’asso di cuori in un mazzo di picche.
– L’invitato finge malore. Chiede acqua a voce bassa. Ha un bicchiere vuoto tra le mani e casualmente confonde la bollicina della San Pellegrino con quella del Franciacorta. Tant’è, ormai è versata, bisogna berla per non sembrare maleducati.
– Metafurto modello teatro nel teatro. L’invitato ha improvvise visioni. Con nonchalance al limite della faccia di bronzo mangia e beve di gusto e brinda agli sposi inesistenti. Bacia la damigella vestita di bianco e le stringe la mano congratulandosi mentre mastica tartare di salmone.
2. Saccheggio a buffet aperto (Pratica del ratto dichiarato)
Le danze del ricevimento sono aperte. Tutto ora è lecito: che vinca il migliore!
– L’invitato arriva al buffet con quattro piatti vuoti da riempire. È l’unico single presente, ma per il cameriere deve portare cibo anche alla nonna inferma, alla moglie ingessata e alla figlia che la assiste.
– L’invitato non si sposta dalle chefandish, quello è il suo posto a tavola: in piedi. Segue percorso “piatto riempito- pezzo inforchettato-boccone digerito” e lo manda in loop per tutta la durata del ricevimento.
– L’invitato si finge cameriere. Il suo abito, composto da completo nero e semplice camicia bianca, gli permette di stappare bottiglie e portare via con sé i vassoi di portata. Alza pure il braccio con il bottino in vista mentre si allontana.
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