Rimani qui
Se te ne vai
Ti porti via
L’ultimo pezzo di cuore che ho…
Coez
Scientificamente il cuore è un organo muscolare, diviso in atrii e ventricoli e bla bla bla… No, il cuore è il centro del nostro corpo, della nostra vita, del nostro universo. I battiti scandiscono i momenti indimenticabili delle nostre esistenze. La pressione nel petto quelle sensazioni meno piacevoli. La leggerezza, invece, quella ci fa comprendere che siamo innamorati. Di una persona, di una città, di un lavoro. Ma il cuore è anche delicatissimo, è la porcellana più fine spesso in mani troppo poco attente. E cade. E si frantuma. E come schegge impazzite i pezzi di cuore creano un mosaico indecifrabile. Toccherà alla persona giusta comprendere il rebus e rimettere tutto al suo posto. Con la tecnica del Kintsugi, quella di riattaccare con l’oro e metaforicamente curare le ferite del cuore.
Questa lunga digressione-prologo per introdurre gli sposi di oggi: Martina e Domenico ed i loro pezzi di cuore. Mischiati, assemblati, ricuciti. Ormai due cuori come gemelli siamesi: l’uno non può sopravvivere senza l’altro. Il loro grande amore è sapientemente narrato dai dagherrotipi post-moderni firmati da Marco Schifa. Che lascia per qualche ora l’amato Salento per arrivare a Napoli…
Dei pezzi di cuore nel cuore di Napoli
Martina e Domenico sono il romanticismo 2.0: non sdolcinati eppure compenetrati. Simpatici, appassionati, divertenti. La vita li ha fatti incontrare così per caso. In un bar nel cuore di Napoli, tra una tammurriata e una sessione jazz. Tra uno spritz e una chiacchierata sulla vita. Perché la vita, ad entrambi, aveva regalato molto gioie ma anche qualche dolore. E quei loro cuori giovani ed indifesi si erano presto trasformati in briciole. Minuscole, infinitesimali, mosse dal vento incontrollabile delle esistenze e dal lento sciabordare del tempo.
Ma chi ha detto che qualcosa di rotto non può tornare più bello di prima? È il caso della storia d’amore di Martina e Domenico. Dopo gli incontri al bar iniziano le prime uscite in solitarie, gli appuntamenti più o meno romantici. Le lunghe chiacchierate in macchina fino all’alba. Qualche piccola discussione, le incertezze sul futuro. E poi baci, carezze, coccole. E poi quella proposta fatta a Spaccanapoli ex abrupto: “E se ci sposassimo?“. Da subito decidono di optare per un matrimonio intimo, con pochi invitati. Elopement lo chiameremmo oggi. Un evento dove il protagonista indiscusso sia il cuore…
D’improvviso l’oro si instaura e si insinua nei pezzi di cuore di Domenico e Martina. Il loro, ora, è un cuore sacro. Un cuore che comprende il vero amore con tutti i suoi pro ed i suoi contro. Con tutti i limiti e le propensioni. Con i problemi di tutti i giorni e le speranze ancora intatte. Martina e Domenico, durante la sessione fotografica, dominano la città. Napoli è alle loro spalle, ai loro piedi. Esistono sì i loro corpi ma sono i loro cuori a parlare, narrare, bisbigliare. E Marco Schifa, da sapiente ascoltatore, riesce a cogliere ogni bisbiglio di due cuori neonati, pronti a spiccare il volo.
La storia di Domenico e Martina è unica ma è la storia di tanti. Quando le cicatrici dell’anima diventano preziose e un vanto da esporre. Quando il tempo non cura nulla ma siamo noi a lottare per salvarci. Quando le ali ripiegate su noi stessi non servono a niente ma sono solo un peso. Quando capiamo che il futuro siamo noi… allora i pezzi di cuore tornano a ricongiungersi. E la vita, finalmente, può continuare a scorrere.
CREDITS
Fotografia: Marco Schifa Wedding Photography | Location: Tenuta Verdeoliva | Allestimenti: Grace Events | Make up: Marianna Glamary Picarone | Abito da sposa: Maison Signore | Abito da sposo: Atelier Visconti | Accessori Sposo: Papillover
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