Nell’organizzazione di un matrimonio ci sono svariati elementi che dovrebbero avere una loro specifica importanza. Non si può certo ottenere lo stesso risultato in ognuno – l’economia in questo genere di cose diventa infatti una compagna spietata – ma pensare di lesinare sulla fotografia è sempre una cattiva scelta. Si tratta infatti dell’unica cosa che effettivamente potrà raccontare a occhi futuri la bellezza di quanto vissuto in quel giorno solo Vostro. Il giorno in cui i due mondi che vi appartenevano rispettivamente si sono incontrati e uniti per festeggiarvi.
C’è qualcosa di inspiegabilmente romantico nei ricordi. E noi abbiamo pensato di parlare di quale possa essere il modo per ottenere l’album di nozze perfetto, insieme alle titolari dello strabiliante studio fotografico Slow Picture Studio, un duo tutto femminile composto da Agnese e Cristina, che hanno fatto dei loro studi e della loro passione un lavoro e una professionalità irresistibili.
1. Non sottovalutate le vostre foto
Pensiamo che di un giorno come il nostro matrimonio tutti i ricordi rimangano: invece, se alcune cose restano sempre impresse, altre sfumano, o peggio, passano inosservate. Così, quando il vostro giorno speciale sarà arrivato al termine e vi sarete lasciati alle spalle sorrisi, abbracci e scherzi, l’unica cosa su cui potrete davvero contare è la fotografia. La fotografia, non solo raccoglierà classici momenti accuratamente selezionati, ma anche tutto quello che l’ha contornato: microstorie, dettagli, bellezza. Quelli saranno i momenti più preziosi del vostro album.
Perciò, Agnese e Cristina non si fanno sfuggire niente: “Moderne o all’antica, siamo interessate a un’unica cosa: creare un racconto completo, che parli della cura che ci avete messo a scegliere tovaglie, decorazioni, Chiesa, anelli, che poi non è diversa dalla cura nello scegliere un’altra persona… ma di questo ancora non ci occupiamo”.
2. La fotografia deve essere “vostra”
Le ragazze di Slow Picture Studio sono state fortunate: “Per quanto riguarda il tema, in realtà, ci siamo sempre trovate a lavorare in situazioni abbastanza in linea con le nostre caratteristiche. La maggior parte delle coppie avevano dato al loro matrimonio un’impronta ricercata e molto attenta ai dettagli che potessero riportare gli invitati indietro nel tempo. Cerchiamo di muoverci tra l’analogico bianco nero, la polaroid, ovviamente il digitale e la smart-photography. Allo stesso tempo, però, con il ‘social wedding’ siamo ben salde al contemporaneo e con questo pensiamo che l’insieme generale sia ben bilanciato”.
Il punto è che ad ogni cosa che riguardi l’organizzazione del vostro matrimonio avrete dedicato molto più che semplicemente qualche minuto: e alla fotografia va dedicato il giusto tempo. Ciò che conta davvero è che siate a conoscenza di cosa vi piace e cosa no, e in questo, conoscere prima della data del matrimonio chi si occuperà del servizio fotografico, può aiutare. Lo stile di quelle fotografie sarà infatti quel che meglio racconterà il matrimonio e deve rispecchiarvi. E se siete persone meticolose, Agnese e Cristina possono fare al caso vostro.
3. Ogni momento ha una sua natura
Le ragazze di Slow Picture Studio conoscono ogni attimo di una cerimonia nuziale: “Distinguiamo tra momenti ‘digitali’ e momenti ‘analogici’: la preparazione alla cerimonia ci piace ritrarla anche con macchine fotografiche analogiche, oltre che digitali, perché è una cosa sacra, è una cosa di mamma, nonna, sarta e damigelle a cui il vestito punge e si lamentano gridando all’impazzata per la casa. Il lancio del riso, invece, dev’essere subito online, perché anche chi non sia riuscito a raggiungervi in quel giorno possa immediatamente vedervi sorridere sotto una pioggia di riso e vedervi nelle vostre facce di felicità mista a contrazione, per evitare che un chicco vi accechi”.
4. Nessuno scatto può mancare
Ai matrimoni tutto è fondamentale: “Fotografiamo matrimoni perché crediamo sia una di quelle occasioni in cui tutto parla. Crediamo che ogni cosa che accada, anche le piccolezze a volte, sia importante. Ci piace il bouquet della sposa quanto i fiori del taschino dello sposo – da tenere in frigo, perché non appassiscano. I baci appiccicaticci di nonna, come quelli soffiati dalla vicina di casa dal balcone di fronte. Il tessuto dell’abito della sposa, quanto (sì, scusateci) il pizzo dell’abito della testimone. Crediamo anche che sia una questione di tempi e che nella lentezza e nella frenesia si racchiuda tutto quel giorno”.
5. Un buon fotografo ricerca
L’ubiquità non è un dono per umani, ma un ottimo fotografo ha sufficiente fiuto per non perdersi le cose che contano o che comunque vale la pena osservare. E anche le cose che voi osservereste meno (e che forse osserverete meno, presi come siete dal vostro matrimonio), non vanno sottovalutate: i segreti si nascondono nei dettagli. È lì che si cela la bellezza, anche quando non così esuberantemente manifesta.
Ok, avete 5 buoni consigli. Cosa vi resta? Trovare chi, come Agnese e Cristina dello Slow Picture Studio siano in grado di capire l’importanza della vostra festa, e cercare uno studio fotografico che sappia individuare il fil rouge del vostro racconto. Ma soprattutto, ricordarvi che il vostro album è una raccolta in cui includere i ricordi che dovranno farvi rivivere la bellezza di quel giorno.
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