Da sempre Angelica Tomelty ha sempre sognato il giorno del proprio matrimonio, per questo ha disegnato il suo abito da sposa e lo ha fatto confezionare da artigiani di fiducia. L’abito, realizzato con un nobile pizzo fatto arrivare direttamente dalla Turchia, le era costato più di 6000 dollari.
Il suo sogno però, si è trasformato in un incubo quando ha portato il proprio abito in una rinomata lavanderia perché fosse lavato e stirato dopo il grande giorno, ma purtroppo, non lo ha più visto! Oltre il danno anche la beffa: il Tribunale Civile ed Amministrativo le ha negato il risarcimento di $5,220!
“Ho avuto fiducia in un’attività vecchia di 100 anni e mi aspettavo che, pagando i loro servizi, mi avrebbero consegnato l’abito in condizioni perfette”, ha dichiarato la ventitrenne che il 20 febbraio del 2017 ha detto sì all’amore della sua vita davanti a 150 invitati. “Nonostante il mio abito da sposa fosse sparito nel nulla, nessuno dei dipendenti della lavanderia ha mostrato la minima cordialità o preoccupazione.”
Dopo la luna di miele, Angelica Tomelty ha provato più volte a recuperare il suo amato abito da sposa, ma senza successo; nonostante possa sembrare ingiusto, la lavanderia ha giustificato la cosa dicendo che la responsabilità non era dell’amministrazione generale ma del punto vendita a cui la sposa si era rivolta, essendo questa una società di frachising. Visto che suddetto negozio non ha mai denunciato la perdità dell’abito di Angelica, la direzione ha declinato ogni responsabilità, lavandosene ‘letteralmente’ le mani.
“Ho le mani legate dopo la decisione del giudice, mi sono rassegnata a non avere niente indietro: non solo il mio amato abito da sposa, ma nemmeno un risarcimento!” continua indignata la povera neo sposa. Visto che sembrerebbe impossibile ritrovare l’abito da sposa, l’unica cosa che possiamo augurare alla sfortunata Angelica è di non vedere mai il proprio vestito indossato da un’altra sposa ignara che ha deciso di acquistare un abito usato!
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