Non vi nascondo che attendevo quel giovedì 13 aprile 2017 da tempo. Le premesse perché il nostro Wedding Club dedicato ai matrimoni creativi fosse super c’erano tutte, tra una location stupenda, una lista di fornitori ed invitati da dieci e lode e tante sorprese.
Così, dopo i Wedding Breakfast di Milano, sul Lago di Como e di Roma, l’edizione bolognese pre-pasquale è stata davvero indimenticabile per molti, molti motivi, che ho cercato di riassumere di seguito.
1. L’organizzazione TOP
Organizzare un evento senza purtroppo essere presenti in loco presenta non poche difficoltà. Ma quando al tuo lato ci sono professionisti del calibro di Floriana ed Elisa de il Ghirigoro bottega ed Anna Rosso Eventi, la strada è solo in discesa. Le wedding planner hanno accolto la sfida da subito con entusiasmo ed ogni email o chiamata è stata un crescendum di buone notizie. Insieme abbiamo realizzato un evento di cui sono orgogliosa al 101%!
2. Una location unica nel suo genere
La creatività, questa sconosciuta… o forse questa troppo conosciuta? Tutti ne parlano, tutti se ne appropriano, ma quanti le rendono davvero onore? La prima difficoltà nell’organizzare un evento dedicato ai matrimoni creativi è stata indubbiamente trovare una cornice adatta allo scopo… e direi che non ci poteva andare meglio! Il Loft B-e20 è una location che ha fatto del recupero industriale e del rispetto delle radici la sua filosofia. Ai primi anni del 1900 in questo spazio polivalente sorgeva la nota fabbrica Ovidio Vignoni, azienda storica e simbolo di eccellenza made in Italy; bombardata durante la seconda guerrra mondiale, venne poi ricostruita negli anni Quaranta e tutt’ora conserva le tracce della sua intensa storia, che il restauro del 2007 non ha annullato. Oggetti d’antiquariato e di design decorano gli ampi spazi, tra pareti in mattone a vista ed antiche travi in legno, mentre la luce filtra dalle ampie vetrate regalando suggestivi giochi di luce; in entrata, un piano ed una cinquecento azzurro cielo catturano l’attenzione. Be20 è il perfetto connubio tra passato e presente, come l’ha definita Andrea, General Manager della location, la cui idea di aprire la struttura a matrimoni ‘di un certo tipo’ nasce in primis dal cambiamento che questo settore sta avendo, grazie finalmente alla possibilità di celebrare unioni civili.
3. C’era Vogue Sposa
Lungi da noi l’idea di organizzare un evento dove salissero in cattedra blabla autocelebrativi, abbiamo pensato di portare il focus sul matrimonio nei diversi ambiti, a partire dal mondo dell’editoria in Italia. E quale voce più autorevole di Vogue Sposa? L’Editor in chef Enrica Ponzellini ci ha illustrato il percorso della testata che a maggio festeggerà il suo 35º anniversario, soffermandosi sulla necessità di stare al passo con i tempi in piena epoca social. Una chiacchierata davvero interessante, che non si è limitata ai 10 minuti dell’intervento previsto in scaletta, ma si è poi ampliata durante la tavola rotonda successiva, che ha coinvolto tutti i presenti.
4. C’era lo I.E.D.
Dopo Vogue Sposa la conversazione si è spostata sul matrimonio nel campo della formazione: come tutti sappiamo, sono sempre più numerose le realtà che propongono corsi di specializzazione a wedding planner e fornitori del settore, ma bisogna prestare estrema attenzione, verificandone autorevolezza e serietà. Perché wedding planner non ci si improvvisa di certo, ed imparare a pensare e progettare l’evento matrimonio come unico in ogni sua fase è una professione complessa che richiede passione, problem solving e senso pratico. Abbiamo quindi chiamato con noi Francesca Coppola e Maria Letizia, due ex allieve del corso di specializzazione in Wedding and Private Events Planner che lo I.E.D., Istituto Europeo di Design, organizza da 8 anni a questa parte. Un momento di riflessione importante attraverso la testimonianza diretta di chi sta muovendo i primi passi in questo affascinante mondo, in seguito ad una preparazione completa per affrontare con professionalità questo lavoro.
Francesca e Maria Letizia, due ex allieve del corso di specializzazione in Wedding and Private Events Planner dello I..D. Istituto Europeo di Design – Foto: Infraordinario Wedding
5. Le decorazioni da favola
La già splendida location Be20 è stata personalizzata al meglio per il nostro evento dalle mani fatate di Stefania di Grazie dei Fiori Atelier, che ha realizzato degli allestimenti floreali spettacolari, mescolando papaveri, peonie, cloni e ranuncoli a qualche ramo di ulivo, in tema con l’imminente data pasquale. Composizioni country sparse per la sala e contenuti in paioli di vecchia latta, dove i colori predominanti erano il corallo e l’azzurro, per la gioia sia delle nostre fotografe e videografe ufficiali, rispettivamente Infraordinario Wedding e The Wedding Tale, sia degli invitati, che dopo la bellissima dimostrazione di make up ad opera di Max Moretto, hanno approfittato del break per vedere da vicino gli allestimenti e caricare le loro foto sui social con gli hashtag #WeddingClubBologna #WeddingBreakfastZankyou.
6. Il menù dolce e salato da acquolina
Il menù definito nelle settimane precedenti con i nostri esperti di catering e dolci era letteralmente da acquolina in bocca: ma trovarsi di fronte a tutte quelle ghiottonerie preparate dallo staff di PQP banqueting, nostro servizio catering ufficiale, è qualcosa di difficile da descrivere a parole. Ricordo che mi avevano colpito immensamente i bozzetti realizzati a mano per ogni singola pietanza, nei quali avevo ritrovato per filo e per segno quanto letto nella presentazione aziendale. Con PQP banqueting tradizione e innovazione vanno davvero a braccetto, ed un servizio ineccepibile ha deliziato i nostri ospiti servendoci proposte culinarie estrose, tra tortini al limone, lime e fragoline di bosco a chiffon cake mignon e clafoutis alle ciliegie, passando per la ghiottissima pasticceria salata, con macaron al salmone marinato, verbena e lime, millefoglie mignon alla parmigiana, tartelletta mignon, macedonia di verdure, fino al piatto forte, ovvero dello squisito salmone selvaggio servito su pane casalingo e burro salato. Il tutto annaffiato da acque botaniche, infusioni naturali, succhi di mela di montagna e selezioni di tea in busta.
Per l’occasione non ci siamo fatti mancare nulla, e anche per quanto riguarda lo sweet table abbiamo puntato in alto coinvolgendo Gino Fabbri che ha presenziato di persona in compagnia della figlia Viviana per presentarci le specialità preparate ad hoc per l’occasione. Torte tipiche della tradizione emiliana e pasticcini mignon, accanto a scenografiche wedding cake multistrato sono stati i protagonisti indiscussi di un enorme tavolo rustico da lavoro, abbellito dall’allestimento realizzato da Anna Rosso Eventi. Che matrimonio sarebbe senza confetti? E se di matrimonio creativo si parla, come non chiamare in causa le Pastiglie Leone, un’esplosione di colori presentati al meglio dall’allestimento de il Ghirigoro bottega.
7. Ricchi premi e cotillon!
Il nostro quarto Wedding Club è stata senza dubbio una giornata ricca di sorprese, grazie ai fornitori ufficiali della mattinata. Cheerz, sito specializzato nella stampa di foto ricordo, ci ha fatto trovare una selezione dei suoi originalissimi prodotti, tra foto in formato polaroid e magneti per il frigo, mentre Mr Wonderful, brand che spospola da tempo all’estero, ha omaggiato ciascuno con una divertentissima bag contenente portachiavi, tazza e portafoto. Abbiamo quindi lasciato la parola a Lilit, responsabile marketing e comunicazione, atterrata all’alba direttamente da Barcellona per essere con noi a Bologna! Infine MONDO•MOMBO, nostro esperto ufficiale di grafica&illustrazione, ha realizzato un sacchettino handmade di stoffa contenente uno pregiatissimo un bocciolo di flower blooming tea gentilmente offerton da PQP banqueting. Al suo interno, una brochurina a fisarmonica presentava gli ingrediente delle 5 tipologie di fiori di tè. Ci hanno proprio viziati!
8. Gli invitati 10 e lode
E veniamo al momento più importante del nostro Wedding Club, ovvero la tavola rotonda che ha coinvolto tutti i presenti, in un libero scambio di idee e punti di vista, dove gli spunti presentati uno dietro l’altro dal divanetto non sono stati che un pretesto per analizzare il matrimonio creativo sotto vari punti di vista. Ci siamo chiesti in primis perché in Italia un matrimonio creativo in Italia spesso sia sinonimo di fai da te: quali azioni possiamo intraprendere per comunicare che originalità non coincide con amatoriale? E perché poi i grandi nomi del wedding nel nostro Paese sono ancora legati ai ricevimenti tradizionali? Chiedo ironicamente ai presenti in sala se c’è o meno speranza per un mondo di matrimoni senza candelabri, e tanto le wedding planner come gli altri esperti presenti in sala sono concordi nel riconoscere che un ruolo fondamentale in questo senso viene giocato dai media del settore che devono marcare il cammino, riconoscendo autorità anche e soprattutto a quei professionisti che non temono di rischiare e proporre soluzioni alternative alle coppie che sognano un ricevimento anticonvenzionale. Menù tailor made, inviti illustrati, allestimenti floreali a km.zero: cerchiamo di confrontare opinioni ed esperienze per comprendere quale sia la ricetta per trasmettere il valore artistico di un prodotto non commerciale. Alcuni sostengono che sia dovere di un fornitore saper dire di no qualora il potenziale cliente che si trova di fronte non abbia còlto il valore artistico del suo lavoro, e si sia rivolto a lui solo perché ingolosito da un prezzo più ragionevole. Concludiamo questa bella chiacchierata corale cercando di capire che conseguenze abbia la frase ‘I miei ci tengono’ tutt’ora pronunciata da alcune coppie, che ad un primo incontro sono entusiasti dinnanzi a soluzioni anticonvenzionali, ma spesso fanno retro-front temendo la reazione dei parenti, e le esperienze dei presenti in sala confermano quanto lo spauracchio di mamma/suocera ostacoli il lavoro sia degli organizzatori di eventi come degli stilisti.
Torneremo a parlare del matrimonio creativo con i nostri invitati, stay tuned!
Sforiamo le tempistiche alla grande, gli invitati lasciano la sala solo quando, guardando che ora si è fatta, si rendono conto che stanno per perdere il treno, ma il dibattito continua anche fuori dalla location, acceso e vivace; la scaletta prevedeva una domanda finale, in cui chiedevamo ai presenti se nel mondo dei matrimoni indie l’unione dei professionisti faccia la forza, ma – considerato lo scambio di idee e sinergie che non accenna a placarsi, unito alla curiosità di conoscere da vicino il lavoro dei colleghi – pensiamo che la risposta sia arrivata da sola. E sì, direi che c’è speranza anche per un mondo fatto di matrimoni senza candelabri.
Guest list
Ringraziamo di cuore i fornitori ufficiali dell’evento (ecco la lista completa qui) e tutti i presenti che hanno partecipato alla mattinata con entusiasmo e spirito critico: il nostro Wedding Club non poteva andare meglio, ed è merito di ciascuno di voi!
Wedding planner presenti: Ila Malù – Laura Bravi Events – Ginger Bloom – Youco Wedding
Fotografi di matrimoni: Avorio Photo – Federica Cavicchi Photography – Serena Cevenini – DiMedia – Alessia Crusca Dolores Leporati
Atelier da sposa: Officina di Cucitura – Vittoria Bonini Atelier – Tosca Spose
Esperti allestimenti floreali: Oui! Fleurs et maison – Le Ragazze di Flo
Esperti Make up: Elisabetta B.
Esperti grafica: Just Paper – Peperosa Design – Letterink, Letterpress & Design Studio – Suze Studio Design
Blogger&Co: Sweet as a Candy – Teaspoons – Teatime da Ms. Bunbury – FrizziFrizzi – @igersbologna – Festival Week Hand
CLICCA QUI PER VEDERE TUTTE LE FOTO DEL NOSTRO #WEDDINGCLUBBOLOGNA
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