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5 motivi per cui Fantaghirò non ci stancherà mai
Ci sono serie televisive comuni e serie CULT che non stancano mai: questo è il caso di Fantaghirò, una favola che ci piace da 25 anni.
Chi era piccolo negli anni ’90 sa benissimo che c’è una favola che tra tutte ha condizionato la nostra crescita. Una favola che parla di maghi, streghe, dame e cavalieri e soprattutto di lei, l’eroina che ogni bambina degli anni ’90 avrebbe voluto essere da grande. La principessa guerriera più bella di sempre, capace di combattere con l’amore ogni tipo di battaglia. Vi state ancora chiedendo di chi stia parlando? Ma di Fantaghirò ovviamente! L’unica, mitica, inimitabile Fantaghirò.
Quelli di Fantaghirò sono i primi 5 film fantasy di produzione italiana ad essere stati tradotti in tedesco, inglese, francese e spagnolo, precursori delle odierne serie ambientate in un medioevo fantastico a cui non hanno assolutamente nulla da invidiare. Alla realizzazione di Fantaghirò infatti, hanno partecipato artisti che hanno fatto la storia del cinema e della televisione italiana, uno su tutti il celeberrimo regista Lamberto Bava.
La belezza di questi film e la loro genialità li ha trasformati in un vero e proprio cult per la generazione degli anni ’80 e ’90, tant’è che ogni anno durante le festività natalizie Mediaset ripropone Fantaghirò senza subire cali di odience. Ma perché Fantaghirò ci piace così tanto? Ecco 5 motivi per cui non ci stancherà mai.
1. Fantaghirò
La protagonista indiscussa della storia è una delle figure femminili più ispiratrici per tutte le bambine degli anni ’90. Bella come non mai anche con l’improponibile caschetto alla maschiaccio sfoggiato come gesto di ribellione al padre che non la credeva capace di combattere come un uomo. Coraggiosa in ogni occasione, combatte per il suo regno ma soprattutto per ideali come la lealtà, l’amore e l’amicizia è un’eroina positiva al 100%. Sposa il suo principe azzurro dopo averlo sconfitto sul campo di battaglia e gli rimane fedele sempre anche dinanzi alla tentazione non indifferente del tenebroso Tarabas, il re dei maghi che si innamora perdutamente di lei. Il primo esempio di vera emancipazione femminile che non smetterà mai di colpirci.
2. Romualdo
Il classico principe azzurro al galoppo sul suo cavallo bianco è l’archetipo della perfezione: bello, bravo, buono, innamorato ma anche un po’… sfigato! A lui infatti capitano di ogni: da quando viene trasformato in pietra a quando assume le sembianze di un nano deforme, è l’unico principe della storia ad aver bisogno di essere salvato dalla sua bella. È impossibile non provare tenerezza per questo personaggio che dalla vita ha avuto solo il dono di aver incontrato la principessa più forte del mondo.
3. Tarabas
Non ci si può proprio stancare di un personaggio come Tarabas: l’antieroe, il bello e dannato, il re dei maghi che nonostante sia cattivissimo, non riesce a resistere al carattere unico di Fantaghirò della quale si innamora perdutamente al punto da redimersi almeno in parte. Credo non ci sia una bambina che non si sia arrovellata il cervello chiedendosi come facesse la nostra eroina a resistere a cotanto fascino tenebroso, nonostante anche lui una volta abbia avuto la necessità di essere salvato con un bacio d’amore a senso unico, ma era stato trasformato in un lupo mannaro, certamente molto più interessante di un nano deforme!
4. La Strega Bianca
“Cancella dal tuo vocabolario la parola impossibile“, basterebbe la sua battuta più celebre a descrivere il personaggio della Strega Bianca. Trasformista, fascinosa ed eclettica, a volte si presenta nelle sue vesti di strega, altre come un cavaliere rigorosamente bianco, altre in un’oca parlante che vive dentro la bisaccia di Fantaghirò insieme alla pietra boomerang sempre parlante che tutti avremmo voluto trovare sotto l’albero di Natale. Guida e coscienza, è un personaggio pieno di sfaccettature, ambasciatrice di un messaggio di speranza che non perderà mai di valore.
5. La Strega Nera
Una favola non potrebbe essere definita tale se non ci fosse la strega cattiva di turno e quella di Fantaghirò è un’antagonista di tutto rispetto. Bella, affascinante ma torbida e cattiva, è invidiosa della pura bellezza e del famoso coraggio della nostra Fantaghirò e per questo cerca di metterla sempre in difficoltà ma con scarsi risultati. Nell’eterna lotta tra bene e male, la contrapposizione fra la Strega Bianca e la Strega Nera in questa fantastica storia sta rappresentare il dualismo dell’animo umano in maniera semplice e diretta, comprensibile anche agli spettatori più piccoli.
Questi sono solo alcuni dei motivi per cui in molti, senza curarsi di aver superato i 30 anni, quando sentiamo partire l’inconfondibile sigla di Fantaghirò non possiamo restistere e la riguardiamo con lo stesso entusiasmo di quando eravamo bambini, perché questa è l’unica favola che non ci stancherà mai.
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