La Famiglia Bianconi composta dallo chef Walter, dalla moglie Donata e dalla figlia Carolina che oggi si occupa di marketing ed organizzazione eventi, firmano la storia di una attività familiare giunta alla seconda generazione.
Dopo 22 anni trascorsi a Cortina presso il Ristorante più famoso ai Vip, Walter Bianconi porta alla nascita un nuovo progetto: DOVE VUOI CATERING un ristorante itinerante, inteso non più come supporto anonimo di un evento, ma come parte integrante dell’evento stesso, con tre regole fondamentali: materie prime di grandissima qualità, stagionalità dei prodotti, professionalità e passione dello Chef.
20 anni fa Walter e Donata acquistano e ristrutturano Villa Rota a Ravenna, villa gentilizia del 1700, immersa in un parco secolare, che diventa l’anima creativa di tutta l’attività con una cucina dotata di tutti i confort e uno Chef proprietario vero punto di forza di tutta l’attività.
La Famiglia Bianconi propone quindi un concetto di ristorazione di altissima qualità unito ad una grande capacità interpretativa: presso Villa Rota oppure dove vuoi tu…. con il nome di Dove Vuoi Catering.
Fermare un sogno come quello del proprio matrimonio e regalarsi un’emozione esclusiva è desiderio di tutti gli sposi…
Dove Vuoi Catering è pronta a creare una cornice incantata, personalizzata, per il vostro matrimonio!
Dopo quasi vent’anni e quattro figli, abbiamo deciso di festeggiare la nostra famiglia con un bel matrimonio di mamma e papà
Come location abbiamo scelto la suggestiva Casina di Poggio della Rota dove ci è stato presentato, tra quelli “approvati”, il catering Dove Vuoi.
Abbiamo fatto tre degustazioni nel loro quartier generale a Tuscania mangiando sempre molto bene, accolti con cortesia dal personale, dal titolare Maurizio e dalla sua collaboratrice Michela. È stato tutto molto bello: fino al giorno del matrimonio.
Senza un gazebo o un ombrellone, succhi diluiti all’inverosimile. Antipasto girobraccio “carpe diem” con portate diverse dal concordato e fritti per 1/3 delle persone.
La cena doveva essere cucinata in villa e invece i piatti uscivano dal camion sul retro secchi e mal riscaldati.
Il riso allo zafferano con crudo di gamberi e burrata, era completamente insipido e la “burrata” sembrava piuttosto uno schizzo di panna acida.
Il raviolo aperto, questa sfilza di rotolini anemici dai bordi secchi, messi in fila come cartucce di un mitra dentro a pirofile di vetro, emanava un forte odore e moltissimi ospiti ci hanno riferito di non essere riusciti a mangiarlo.
Infine, il secondo, anche questo di pesce, secco e presentato malissimo, sembrava un bastoncino Findus con un po’ di purè Knorr, niente a che vedere con quello che avevamo visto e mangiato da loro.
Buffet dei dolci: per 100 e passa persone forse c’erano 50 mini dolcetti assortiti ma non so come fossero perché non ne ho trovato neanche uno.
Per non parlare della profonda tristezza dei nostri figli che non hanno trovato la station delle crepes da loro tanto attesa e anche questa pattuita.
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Onestamente non siamo riusciti a capire cosa sia successo, quand’è che il nostro desiderio di non voler fare un buffet, per noi, dozzinale e pacchiano sia diventato il passe-partout per lesinare oltre ogni possibile immaginazione.
Alla nostra richiesta di chiarimenti, ci è stato risposto - in sostanza – che avevamo avuto quello per cui avevamo pagato, punto. Eppure, non abbiamo mai chiesto sconti, abbiamo saldato tutto anticipatamente e tante volte sin dalla prima, abbiamo ribadito a Maurizio e Michela che eravamo preoccupati per le quantità delle portate conoscendo i nostri ospiti del sud e che per questo eravamo disposti a pagare di più pur di assicurare un’abbondanza adeguata (fino all’ultimo siamo stati in dubbio se aggiungere o meno un ulteriore secondo).
Non hanno fatto nulla per lenire il danno arrecato, nulla. Neanche il gesto simbolico di rimborsare la mancata presenza della station delle crepes. Nemmeno una telefonata per capire cosa fosse successo.
Abbiamo anche fatto scrivere dal nostro avvocato ma ci hanno fatto rispondere che la società sarebbe stata messa in liquidazione per cui non hanno neanche risposto alla richiesta di mediazione. Alla fine, abbiamo desistito per non prolungare ulteriormente l’amarezza. Siamo una famiglia tosta che ha sconfitto la morte, che con fatica ha pensato e pagato questo giorno e sappiamo benissimo che quanto accaduto non è recuperabile in nessun modo.
Leggendo le tante recensioni positive dispiace tantissimo non essersi potuti unire al coro. Sicuramente chi lavora può sbagliare ma è nella risoluzione del problema che viene fuori la vera identità: un errore tra tanti può essere accettabile? Forse si, a patto che il matrimonio rovinato non sia proprio il tuo.